I would like to immediately reassure the readers of this blog, perhaps alarmed by the title: I have not decided to change my hobby and devote myself to art - also because I do not know if I would be able to make the figure of a gnoll with the mosaic, nor do I know of anyone who ever has tried it.
The word "mosaic" is what I found to define how I set out to realize my project of the regiment of dogmen, both in the arrangement of the miniatures and in the narration that accompanies them. This post is intended to clarify what I mean and how I want to carry out the work.
A MOSAIC OF MINIATURES
Although I have never been a WHFB (or, more recently, T9A) player, in starting my regiment I would like to keep the setup of a unit that I may perhaps be able to play with in the future. At the same time, I would like to create a setting for the warband that places the miniatures in a unitary and easily understandable context. At this point, surfing the web and watching the results of other hobbyists live, some options were presented to me, which I summarize in the strengths and weaknesses of each, with a very subjective selection of images.
A) Classic diorama
Pros: freedom to place miniatures and scenery in the most realistic way in space.
Cons: conceived for display only, the miniatures are fixed to the setting.
(John Blanche's epic diorama of Undead assault to a dwarven stronghold, from Realm of Chaos 80s)
B) Diorama with removable miniatures
Pros: same as above, but miniatures can be removed and used for the game.
Cons: almost all the richness of the original scenario is lost when the miniatures are placed on the game table.
C) Movement tray with spaced miniatures
Pros: the entire tray is placed on the game table, the miniatures are removable and more visible individually, the space in between can be used to insert scenic elements.
Cons: for game purposes it can only be used for skirmish units, not regular units.
D) Regiment with unit filler
Pros: perfectly playable and the unit filler allows you to create a mini diorama inside the regiment.
Cons: often (but not always) there are disparities in the richness of the setting of the unit filler compared to the individual bases of the rest of the soldiers in the regiment. Several miniatures can be placed in the unit filler, which however lose their individuality, or only scenic elements that are not miniatures can be inserted.
For my project I thought of an arrangement that I believe is original and that combines many advantages of the previous options. In the "mosaic" each miniature will have its own 25x25 mm base, but in each of them there will be a scenic element which, juxtaposed with the others on the nearby bases, will help create a rich and uniform setting. I will also use a 50x50 mm unit filler, where I will have more space to insert scenic elements, but which will still remain the base of a single miniature.
I do not deny that even the "mosaic" could have some downsides:
- it is an unnatural arrangement, because the miniatures are uniformly tightened, without leaving the spaces that normally form when encountering obstacles.
- the insertion of scenic elements on such small bases risks suffocating the miniatures, making them stand out little in the compositional balance.
- the elements to be placed on a 25x25 mm base without protruding must not be too large and cumbersome.
- assigns the miniatures a specific place within the unit, which cannot be changed without affecting the legibility of the scene from an aesthetic point of view.
It will basically be a challenge, looking for a balance between each miniature and its scenic base; and a balance in the juxtaposition of each base to the other, to form a sort of diorama composed of the sum of many tiles, just like a mosaic.
In order not to leave the post without images that are not related to other people's miniatures, I propose an updated version of my regiment, still in the preliminary phase, but with the addition of the tenth archer gnoll that I showed in the
previous post (second row, on the right), of a standard template and the legs of the zombie wolf in its place (in the last row on the left).
A MOSAIC OF STORIES
Parallel to the painting of miniatures, I planned to give personality to each member of the warband by assigning him not only a name, but also a short narration that illustrates his history, his character, his motivations. This is by no means new and the precedents are very numerous.
My "mosaic" differs, if anything, by the fact that each miniature will have a real short story to accompany it, also inspired by the scenic elements of its base, not without a touch of the humor that characterized Warhammer in the '80s. Furthermore, every single story will be added to the stories of the nearby miniatures, with the contradictions and twists that human (or bestial, in this case) relationships bring with them; gradually they will unite in a broader narrative, the full meaning of which will be grasped only when the last miniature is painted and the last story is written!
Is this too ambitious or unnecessarily too complicated a project? Well, at least that helps to explain why I didn't go head-on into painting the miniatures...
Critique and comment are welcome!
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Vorrei tranquillizzare subito i lettori di questo blog, forse allarmati dal titolo: non ho deciso di cambiare hobby e dedicarmi all’arte – anche perché non so quanto mi riuscirebbe realizzare la figura di uno gnoll a mosaico, né so di qualcuno che ci abbia mai ancora provato.
La parola “mosaico” è quella che ho trovato per definire il modo in cui mi sono riproposto di realizzare il mio progetto del reggimento di uomini cane, sia nella disposizione delle miniature, sia nella narrazione che le accompagni. Questo post ha lo scopo di chiarire che cosa voglio dire e come voglio proseguire il lavoro.
UN MOSAICO DI MINIATURE
Sebbene non sia mai stato un giocatore di WHFB (o, più recentemente, di T9A), nel dar vita al mio reggimento vorrei mantenere l’impostazione di un’unità con cui forse potrò giocare in futuro. Contemporaneamente vorrei creare per la banda un’ambientazione che inserisca le miniature in un contesto unitario e ben comprensibile. A questo punto, navigando sul web e guardando dal vivo i risultati di altri hobbisti, mi si sono presentate alcune soluzioni, che riepilogo nei punti forti e nelle debolezze di ciascuna, aggiungendo una selezione molto soggettiva di immagini.
A) Diorama classico
Pro: libertà di collocare le miniature e gli elementi scenici nel modo più realistico nello spazio.
Contro: concepito solo per esposizione, le miniature sono fissate all'ambientazione.
(L'epico diorama di John Blanche dell'assalto dei non morti a una fortezza nanica, da Realm of Chaos 80s)
B) Diorama con miniature rimovibili
Pro: come sopra, ma le miniature possono essere rimosse ed utilizzate per il gioco.Contro: quasi tutta la ricchezza dello scenario originario si perde quando le miniature sono messe sul tavolo da gioco.
C) Vassoio di movimento con miniature distanziate
Pro: l'intero vassoio viene disposto sul tavolo di gioco, le miniature sono rimovibili e più visibili singolarmente, lo spazio intermedio può essere sfruttato per inserire elementi scenici.
Contro: ai fini del gioco è utilizzabile solo per unità di schermagliatori, non per unità regolari.
D) Reggimento con unit filler
Pro: perfettamente giocabile e lo unit filler permette di creare un mini diorama all'interno dell'unità.
Contro: spesso (ma non sempre) vi sono disparità nella ricchezza di ambientazione dello unit filler rispetto alle singole basi del resto dei soldati dell'unità. Nello unit filler posso essere collocate più miniature, che però perdono così la loro individualità, o possono essere inseriti soltanto elementi scenici che non sono miniature.
Per il mio progetto ho pensato a
una disposizione che credo originale e che unisca molti vantaggi delle
soluzioni precedenti. Nel "mosaico" ogni miniatura conserverà cioè una propria base di 25x25 mm, ma in ciascuna di esse vi sarà un elemento
scenico che, giustapposto agli altri sulle basi vicine, contribuirà a creare
un’ambientazione ricca ed uniforme. Userò poi anche uno unit filler di 50x50
mm, dove avrò più spazio per inserire elementi scenici, ma che
comunque resterà la base di una singola miniatura.
Non nascondo che anche il "mosaico" potrebbe avere alcuni lati negativi:
- è una disposizione innaturale, perché le miniature sono uniformemente serrate, senza lasciare
gli spazi che normalmente si formano quando si incontrano ostacoli.
- l’inserzione
di elementi scenici su basi così piccole rischia di soffocare le miniature,
facendole risaltare poco nell’equilibrio compositivo.
- gli elementi da porre su una base di 25x25 mm senza
debordare non dovranno essere troppo grandi ed ingombranti.
- assegna alle miniature un posto preciso all’interno dell’unità, che non può essere modificato senza
pregiudicare la leggibilità della scena dal punto di vista estetico.
Si tratterà in buona sostanza di
una sfida, alla ricerca di un equilibrio tra ogni miniatura e la sua base
scenica; e di un equilibrio
nell’accostamento di ogni base all’altra, per formare una sorta di diorama
composto dalla somma di tante tessere, come appunto un mosaico.
Per non lasciare il post privo di
immagini che non siano relative a miniature altrui, ripropongo una versione
aggiornata del mio reggimento, ancora in fase preliminare, ma con l’aggiunta
del decimo gnoll arciere che ho mostrato nel post precedente (seconda fila, a destra), di un modello di
stendardo e della parte inferiore del lupo zombie al suo posto (in fondo a sinistra).
UN MOSAICO DI STORIE
Parallelamente alla pittura delle
miniature, ho progettato di dare personalità a ogni membro della banda assegnandogli non solo un nome, ma anche una breve narrazione che illustri la sua storia, il suo carattere, le sue motivazioni. Questa non è affatto una novità e i precedenti sono numerosissimi.
Il mio “mosaico” si differenzia semmai per
il fatto che ogni miniatura avrà una vera e propria short story che la accompagni, ispirata anche agli elementi scenici della sua base, non senza una
spruzzata dello humor che contraddistingueva Warhammer negli anni Ottanta. Ogni singola storia si sommerà per di più alle storie delle miniature vicine, con le
contraddizioni e i colpi di scena che i rapporti umani (o bestiali, in questo
caso) portano con sé; gradualmente esse si uniranno in una narrazione più ampia, il cui senso pieno si coglierà solo quando l’ultima miniatura sarà
dipinta e l’ultima storia sarà scritta!
Un progetto troppo ambizioso o
inutilmente troppo complicato? Beh, almeno questo contribuisce a spiegare
perché non mi sono buttato a testa bassa nel dipingere direttamente le
miniature…
Commenti e critiche sono i
benvenuti!
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